mercoledì 23 dicembre 2015

Il romanzo "Deathpoint" disponibile nella versione cartacea

Finalmente il romanzo "Deathpoint" è disponibile in versione cartacea! Si completa così l'iter di pubblicazione del libro, già disponibile in versione ebook. Cliccando sul link sottostante, troverete tutte le informazioni necessarie e i link diretti agli store. Potete ordinare Deathpoint comodamente nella vostra libreria di fiducia, per poi andare a ritirarlo senza spese di spedizione dopo qualche giorno (il periodo di attesa vi sarà comunicato dai librai). Vi auguro buona lettura, e vi chiedo gentilmente di lasciare un commento al libro qualora lo compraste da uno store online. Buona lettura!
http://romanzodeathpoint.blogspot.it/2015/04/nasce-la-pagina-facebook-ufficiale-del.html



lunedì 21 dicembre 2015

La locandina ufficiale di "Deathpoint" da condividere con gli amici

La locandina ufficiale di "Deathpoint". Se qualcuno volesse stamparla e appenderla in qualsiasi posto (biblioteche, circoli tennistici, oratori, associazioni culturali, bar dello sport, Wc pubblici) oppure girarla via mail a un amico, l'autore promette di non offendersi...


Il Giornale di Lecco racconta la genesi e l'uscita del romanzo "Deathpoint"

Lunedì 21 dicembre 2015 il prestigioso settimanale "Il Giornale di Lecco" ha dedicato una mezza pagina, composta da due articoli, al romanzo "Deathpoint" e alla storia personale del suo autore, Stefano Bolotta. Il cronista Loris Lazzati ha colto l'occasione al balzo per parlare del fenomeno self publishing attraverso la testimonianza del collega. Si ringrazia ovviamente la testata e il giornalista per la correttezza, la disponibilità e la bravura mostrate.



lunedì 14 dicembre 2015

Leggendo "Deathpoint": quando il bipolarismo danneggia l'autore...

Tra il serio e faceto, più faceto che serio, inizio un percorso di lettura del romanzo "Deathpoint" appena uscito negli store in ebook e a breve in cartaceo. Naturalmente, come potrete notare dai video caricati sul mio canale YouTube, c'è molta leggerezza in questi reading... perché bisogna prendersi poco sul serio, per essere presi davvero sul serio. Nelle prossime settimane seguiranno altri video, non perdeteli! E soprattutto non perdete l'appuntamento con "Deathpoint".



sabato 12 dicembre 2015

Il romanzo "Deathpoint" disponibile in versione ebook


Con grande gioia posso finalmente annunciare che il romanzo è uscito. Oggi, 12 dicembre 2015, "Deathpoint" è diventato realtà. Il libro è disponibile in versione ebook al prezzo di copertina di 3,99 euro. I primi store ad averlo nel proprio catalogo sono Youcanprint, la piattaforma con cui è stato pubblicato, e Bookrepublic, dove l'anteprima gratuita "Deathpoint. Schegge" nei mesi scorsi aveva spopolato.
Nel giro di pochi giorni "Deathpoint" sarà disponibile in tutti gli altri bookstore e sarà possibile acquistare anche la versione cartacea a 15,90 (con modalità che illustrerò per chi fosse interessato).
L'occasione è propizia per invitare chiunque a leggerlo e per ringraziare tutte le persone che hanno contribuito alla sua realizzazione. Buona lettura e restate sintonizzati per tutte le novità che seguiranno a breve.

mercoledì 18 novembre 2015

martedì 17 novembre 2015

Leggere fa bene al cervello? Abbiamo messo alla prova "Deathpoint"

Leggere un libro fa bene al cervello? Un interessante studio scientifico, ripreso dal Corriere della Sera lo scorso 5 novembre, sostiene di sì: «Un romanzo di qualità massaggia i neuroni», dicono. Ebbene, mi sono messo alla prova con il mio stesso romanzo, Deathpoint, che uscirà tra pochissimi giorni in ebook e in cartaceo. Un passaggio obbligato per tutelare i miei futuri lettori. Quale effetto avrà avuto sulla mia mente? Scopriamolo insieme in questo video.


mercoledì 14 ottobre 2015

venerdì 2 ottobre 2015

Dall'archivio rispuntano racconti del 2008-09: li trovate su Wattpad

Sul mio profilo Wattpad (Kanemakkina79) sono in corso di pubblicazione alcuni racconti scritti dal 2008 al 2009, all'interno di un'antologia ribattezzata, come in origine, "Dell'amore e della fine altrui". Chiunque voglia leggerli, può farlo qui:

https://www.wattpad.com/myworks/51023226-dell%27amore-e-della-fine-altrui


sabato 15 agosto 2015

La versione inglese di "Toglietemi tutto ma non il subbuteo"

Si chiama "Subbuteo and nothing else", ed è la traduzione dall'italiano all'inglese del mio primo ebook, "Toglietemi tutto ma non il subbuteo". Disponibile in tutti gli store a 2,99 euro, il libro si rivolge a tutti gli appassionati del calcio da tavolo (e dell'Old Subbuteo) sparsi in giro per il mondo. Sperando di avere fatto cosa gradita, ringrazio la collega Carlotta Brusadelli per la traduzione professionale del testo.
Si tratta del terzo ebook pubblicato con la piattaforma Youcanprint.it, in attesa di dare alle stampe (cartacee e digitali) il romanzo d'esordio "Deathpoint", attualmente ancora in fase di revisione.

giovedì 2 luglio 2015

Quel che avviene dopo l'editing: rapporto fra sé e il proprio romanzo

Vivere un romanzo mentre prende forma è già qualcosa di sconvolgente; non ti fa dormire la notte, ti annebbia il cervello al punto che quando la tua convivente ti chiede se hai pagato la bolletta, tu pensi «sì, al personaggio X dovrei far fare quella cosa». Le conseguenze sono facilmente immaginabili...
Ancora peggio, però, è revisionare il testo con un editing in mano. Questa è la parte più delicata di tutto l'iter creativo che precede la pubblicazione; perché, di fatto, chiude il cerchio e una volta terminata non sarà possibile tornare indietro. Così ci si avventura a tagliare parti che non hanno mai pienamente convinto, a cambiare termini impropri, a controllare maiuscole, punteggiatura e sillabazione (per quanto quest'ultima faccia impazzire, a causa degli automatismi improvvisati di alcuni programmi di scrittura).
Nulla va lasciato al caso, e ci si deve munire di pazienza infinita. Nel mio caso, ho impiegato quasi un mese; un capitolo alla volta, e poi un altro ancora, fino a giungere a un buon compromesso. Infine la rilettura conclusiva, un controllo di coerenza fra gli elementi del romanzo, e la correzione di bozza.
Deathpoint” potrà essere un buon libro o no, piacere o meno; ai lettori la sentenza. Di una cosa, però, sono particolarmente orgoglioso: non è un testo improvvisato. Alla fine, da quando è nato come embrione nella mia testolina, a quando finirà in libreria e negli store, saranno trascorsi più di sette anni. Sei da quando, nel luglio 2009, terminai di redigere la prima bozza. La pazienza e la meticolosità (oltre alla capacità di resistere alla smania dello scrittore) sono doti che ho cercato di far crescere con il passare del tempo. Un po' mi sono sorpreso di me stesso, ma di fatto questo approccio si è sposato benissimo alla scelta del self publishing come via di pubblicazione. Non avendo un editore tradizionale alle spalle, ho cercato (e ancora cerco) di replicare gli stessi passaggi, circondandomi di persone valide e competenti, una sorta di staff “tutto mio”.
“Deathpoint” è cresciuto con me come fosse un figlio. A volte l'ho rimproverato, più spesso ha occupato i miei pensieri in modo piacevole. Il libro vedrà la luce a settembre. Basta aspettare ancora un po'. Io, intanto, penso al formato, al carattere e alla carta. Ennesimo passaggio obbligato verso il traguardo.

domenica 31 maggio 2015

Deathpoint: E poi venne l'uomo in bianco

Altro flash su uni dei personaggi del romanzo.

Deathpoint: E POI VENNE L'UOMO IN BIANCO: L'uomo in bianco non ha età, il tempo ne ha preservato lo spirito giovane e filantropo. Elegante e puntiglioso, viaggia a bordo di una L...

giovedì 21 maggio 2015

Subbadia: "Toglietemi tutto ma non il subbuteo" sul sito della Federazione

Il sito della Federazione italiana calcio tavolo ha parlato del mio ebook. Li ringrazio di cuore.

SUBBADIA: "TOGLIETEMI TUTTO MA NON IL SUBBUTEO" SUL SITO DEL...: Si torna a parlare in maniera "prepotente" di Toglietemi tutto ma non il subbuteo . L'ebook, che continua a regalare sodd...

lunedì 11 maggio 2015

Deathpoint: Piacere di conoscerti, Matt Porter

Proseguiamo nello scoprire qualcosa sui personaggi del romanzo Deathpoint, in uscita la prossima estate. Direttamente dal blog.

Deathpoint: PIACERE DI CONOSCERTI, MATT PORTER: Nato a Rochester, Minnesota, età fra i 55 e i 60 anni. Il fisico possente, racchiuso in una lunga coda bianca, racconta anche della sua inte...

sabato 9 maggio 2015

Refusi ed errori negli ebook, quando la negligenza scredita il lavoro

Negli ultimi tempi mi è capitato di leggere alcuni ebook pubblicati con il self publishing da autori esordienti. Perché in fondo è ciò che faccio anche io e vorrei continuare a fare.
Spesso le idee sono ottime, i libri sono godibili ma a rallentare tutto sono i numerosi refusi e - ahinoi - errori grammaticali e ortografici che chi vuole "sentirsi" scrittore non dovrebbe concepire nemmeno sotto effetto di stupefacenti o minacciato di morte.
Purtroppo è il limite stesso del self publishing e già più di una volta, sui miei blog, è capitato che ne parlassi come di una piaga: l'omissione di controllo. I libri pubblicati senza un editore alle spalle necessitano di 101.425 riletture, una correzione di bozza eseguita da una persona esperta, un editing professionale. Al di là di uno-due refusi che rendono "umano" ogni libro (la perfezione è molto difficile), il resto non è accettabile. Per non parlare degli errori di pura grammatica. E non parlo di stile, no, quello è differente da un autore all'altro e in fondo è una continua ricerca verso la propria identità (e comunque verso un buon livello).
Ho deciso che smetterò istantaneamente di leggere un testo che presenti una frase del tipo "così Jack a voluto dire" oppure "qual'è il tuo nome?" o ancora "é certo che il cielo si sarebbe rabbuiato". Questi sono solo esempi, frutto di fantasia ma piuttosto chiari.
Non ci si sveglia la mattina e si pubblica un libro solo perché si ha la possibilità di farlo. No. Si lavora giorno dopo giorno per migliorarlo, per renderlo un prodotto di qualità, allo stesso modo in cui l'allevatore ingrassa il maiale per avere una buona mortadella. Il problema riguarda gli ebook in particolare. Così come le testate giornalistiche online, piene di refusi della serie «non rileggo perché devo uscire prima di tutti».
Il web è una risorsa preziosa, un mondo meraviglioso. Ma sta cambiando la lingua e la percezione degli italiani nei riguardi di essa. In peggio. Così ora si può accettare anche un libro (o un articolo) zeppo di errori e anzi, magari lo si premia persino con le stellette.
Senza un deciso cambio di rotta, il rischio concreto è di inficiare un'opportunità splendida come il self publishing, destinato in quel caso ad... autoscreditarsi.

giovedì 7 maggio 2015

Deathpoint raccontato in un tweet... di 140 caratteri

Anno 2050. Il mondo che conosciamo non esiste più. Un tennista di nome Jack Muffin. Un viaggio. La lotta per la libertà. La morte. L'amore.

http://romanzo-deathpoint.blogspot.it

sabato 2 maggio 2015

L'idea di un disoccupato: così nacque "Deathpoint"

Per capire come sia nata l'idea del romanzo Deathpoint, vi rimando a questo post sul sito ufficiale del libro di prossima uscita.

Deathpoint: L'IDEA DI UN DISOCCUPATO: COSÌ NACQUE DEATHPOINT: La prima bozza di "Deathpoint" stampata per le correzioni: un reperto scovato nell'armadio a casa di mia madre. L'idea...

venerdì 1 maggio 2015

Intervista a Rhoma G: il self publisher strega il grande editore

Ospitiamo sul blog un'autrice italiana che negli ultimi mesi ha conosciuto il meritato successo. Rhoma G. ha coronato il sogno di ogni aspirante scrittore o esordiente, acciuffandolo prima che diventasse troppo veloce. Partita come self publisher, è ora in attesa di pubblicare un romanzo con un grande editore e di distribuirlo in tutte le librerie.
Romina, parlaci della tua passione per la scrittura. Quando e come è nata.
«È nata con me; ho cominciato a scrivere racconti intorno ai tredici anni. Già allora divoravo libri e sognavo a occhi aperti storie impossibili».
Hai alle spalle tre romanzi. Descrivili in breve e associa a ognuno di essi un aggettivo che li caratterizzi all'interno della tua vita.
«Bittersweet è il romanzo delle seconde possibilità e l’aggettivo che mi viene in mente è proprio “agrodolce”. Il sapore di tanti momenti che scandiscono l’esistenza di molti. Alle volte, bisogna saper ridere mentre si piange e piangere mentre si ride per trovare l’equilibrio che ti consente di vivere al meglio. Stardust, seguito di Bittersweet, è un libro “romantico”, una spremuta di cuore condita di una ventata di ottimismo. È una sorta di regalo per chi ancora sogna l’amore vero. L’Uragano dentro me, beh è lontano da Bittersweet e diverso da Stardust. Inizio con l’aggettivo: “difficile”. Ho sofferto come una matta durante la stesura di questo libro, poiché l’argomento trattato è tosto, spinoso. Ho fatto i conti con la mia coscienza una pagina sì e l’altra pure, ma dovevo scriverlo; altrimenti mi sarei ammalata di ulcera. Il risultato è stato una storia travagliata, un amore vecchio, uno nuovo, una donna che, finalmente, si accorge che il cuore le batte ancora in petto. Una donna, moltissime donne».
Quali sono i tuoi autori e libri preferiti?
«Al momento sto rileggendo “Jane Eyre” di Charlotte Brontë, e sebbene sia la quinta volta che lo faccio, mi regala sempre emozioni profonde. Da romantica che si rispetti, amo Jane Austen, in particolare il suo “Persuasione”, forse perché anche ai suoi protagonisti viene data una seconda possibilità. Vado matta per i racconti di Poe e i thriller di Follett, e “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello mi ha lasciato senza parole a quindici anni e continua a farlo anche oggi (che ho alcune decadi in più). Ho un libro preferito, in realtà sono tre. L’autrice non è conosciutissima, sebbene, a mio avviso, abbia scritto l’epopea d’amore e di guerra più bella dei tempi moderni. Mi riferisco a Paullina Simons e alla sua trilogia de “Il cavaliere d’inverno”. La mia “me” scrittrice, dopo "Remember Orbeli", non è stata più la stessa».
Di recente sei riuscita a coronare il sogno di ogni self publisher: entrare nelle classifiche di vendita, a fianco di mostri sacri. Cosa si prova e dove credi ti porterà?
«Sai che non lo so cosa si prova? Cioè, non credo di avere ancora interiorizzato. È molto “strano” ed emozionante».

giovedì 30 aprile 2015

L'Italia snobba il genere "fantastico": la crisi spegne la fantasia?

Leggevo un articolo sul Corriere della Sera, qualche settimana fa: in Italia, a differenza di tanti altri Paesi, non si scrive più del genere fantastico (intendo il fantastico escluso fantasy, horror, fantascienza, che hanno una loro connotazione forte e ben delineata). O meglio, è stato soppiantato da altri temi, dimenticato. Eppure una certa tradizione popolare, seppure lontana per esempio dalla cultura britannica o francese, l'abbiamo avuta. Si pensi a Italo Calvino o a Carlo Collodi...
I romanzi e la narrativa degli ultimi anni si concentrano in tre macroaree di genere: il neorealismo sociale, il fantasy e il romantico (o se preferite "romance"). Sul fantasy c'è poco da dire: quando Tolkien fu riesumato con le kolossali trasposizioni cinematografiche, una quindicina di anni fa, venne aperto un filone d'oro. Entrando in libreria o consultando un qualsiasi catalogo, il dominio totale di questo genere è evidente; per non parlare dei cataloghi di libri editi col self publishing. Anche il "romance" domina, bensì le classifiche! La quasi totalità delle scrittrici (in media di giovane età) pubblica storie romantiche, con divagazioni più o meno dichiarate nell'erotico.
Resta quella che, perlomeno nel mainstream, è la via più battuta: il romanzo sociale. Lo battezzo "neorealismo" (ma sarebbe meglio "neoneorealismo") perché sembra di rivivere il Dopoguerra, con descrizioni crude di città spaesate dalla crisi economica, personaggi alienati e in cerca di identità, un'umanità poco invidiabile. Agli italiani piace parlare di ciò che vedono per strada, di ciò che vivono sulla propria pelle. Ma non sarebbe ora di provare a far volare un po' la fantasia? Non c'è bisogno di uscire per un istante dalla famigerata "crisi", almeno tra le righe dei romanzi? Dobbiamo per forza continuare a farci del male descrivendo un mondo tanto brutto? O sarebbe meglio un po' di finzione, non per forza leggera, ma quanto meno divagante?
Mi facevo queste domande, leggendo il giornale. Io tifo il fantastico. E ci ho provato, in realtà ben prima della crisi. Sarà stata colpa mia? Aaargh!

mercoledì 29 aprile 2015

"Toglietemi tutto ma non il subbuteo", ecco il secondo booktrailer

Ecco il secondo booktrailer di presentazione del libro "Toglietemi tutto ma non il subbuteo", pubblicato in versione ebook con Youcanprint e disponibile in tutti gli ebook store italiani e internazionali. Il primo trailer, realizzato in anteprima rispetto al libro, si può vedere qui.


sabato 25 aprile 2015

mercoledì 15 aprile 2015

Self publishing: l'editing del proprio romanzo è un obbligo, una scelta etica

Lo scenario in cui è stata scattata la foto
per la copertina del romanzo "Deathpoint".
Pubblicando il primo romanzo, e avendo scelto la via del self publishing, uno degli aspetti prioritari è l'editing. Attenzione, non si tratta di un'opportunità, ma di un obbligo morale che lo scrittore ha nei confronti di se stesso e dei suoi testi. Non esiste al mondo autore che possa pubblicare un testo di narrativa (soprattutto, ma anche altro) senza averlo sottoposto alla cura di un editor professionista.
Ho sempre pensato che lo scrittore non debba chiudere le proprie "frontiere" una volta terminato il lavoro. Quello, seppure faticoso, è soltanto l'inizio. Per qualsiasi aspetto concernente la pubblicazione, è necessario rivolgersi a persone operanti da anni nel settore, con esperienza, comprovata serietà e competenza.
Con il mio primo romanzo, DEATHPOINT, in uscita entro la prossima estate, ho seguito questa via. Dopo anni di riletture e "pulizia" personale, ho deciso di sottoporlo alla revisione di una editor professionista. Un passaggio che reputo fondamentale per "asciugare" le parti superflue da cui un autore, da solo, faticherebbe a separarsi. Lo stesso è accaduto con la copertina, di cui mostro in questo post una piccola parte in anteprima: è stata affidata a un esperto grafico.
Il consiglio a tutti gli aspiranti scrittori e agli esordienti è di non lasciarsi prendere dalla fretta e dalla smania di pubblicare, istinto che pervade chiunque. Siate razionali. Il vostro manoscritto, in self publishing, necessita di tutti i passaggi che farebbe un editore tradizionale. Anzi, vista l'impasse di molte case editrici mediopiccole, avete la possibilità di fare le cose in maniera più esaustiva e seguirle di persona. È necessario un investimento, ma non si deve aver paura. Per costruire una casa, bisogna prima comprare il terreno. E non amo i lasciti di genitori, nonni o zii.

martedì 14 aprile 2015

L'intervista apparsa sul blog di Flavio Firmo

SUBBADIA: L'INTERVISTA APPARSA SUL BLOG DI FLAVIO FIRMO PRES...: Ringraziamo Flavio Firmo per l'intervista realizzata a Stefano Bolotta presentando "Toglietemi tutto ma non il subbuteo".

Intervista allo scrittore Flavio Firmo

SUBBADIA: INTERVISTA A FLAVIO FIRMO, AUTORE DELLA SAGA "IL C...: Ospitiamo sul nostro blog l'intervista realizzata a Flavio Firmo, scrittore con pubblicazioni alle spal...

Quando il self publisher entra in classifica

La classifica
sull'inserto 

"Letture"
del Corriere 

della Sera.
Non è la prima volta che accade, ma quando accade è sempre una cosa buona. Un libro, in questo caso un ebook (con il cartaceo l'impresa è molto più ardua, oseremmo dire impossibile), prodotto con il self publishing si insidia tra i prodotti editoriali tradizionali e li sfida a suon di vendite.
Il mese scorso è accaduto a "L'uragano dentro me" di Rhoma G., che ha pubblicato il proprio romanzo con Youcanprint.it (la stessa piattaforma scelta per il mio esordio editoriale e, a breve, letterario). Il libro in questione è arrivato al terzo posto nella classifica Google Play, operatore indicato anche dal Corriere della Sera per valutare le vendite degli ebook (citate nell'inserto domenicale Letture).
La storia dell'autrice palermitana è particolare, già per sé romanzesca: dopo avere perso il lavoro da impiegata per colpa della famigerata "crisi", si è dedicata alla scrittura cercando di farne un lavoro. A quanto pare, almeno per ora, è molto vicina all'impresa.
Se spesso capita di assistere a fenomeni letterari partiti col self publishing e successivamente "traslati" nell'editoria convenzionale, meno frequente è vedere un libro autopubblicato entrare in classifica. Complimenti a Rhoma G. e a Youcanprint per la soddisfazione: sfidare gli editori ad armi pari. A testimonianza del fatto che, come si suole dire, «il sistema funziona».