mercoledì 15 aprile 2015

Self publishing: l'editing del proprio romanzo è un obbligo, una scelta etica

Lo scenario in cui è stata scattata la foto
per la copertina del romanzo "Deathpoint".
Pubblicando il primo romanzo, e avendo scelto la via del self publishing, uno degli aspetti prioritari è l'editing. Attenzione, non si tratta di un'opportunità, ma di un obbligo morale che lo scrittore ha nei confronti di se stesso e dei suoi testi. Non esiste al mondo autore che possa pubblicare un testo di narrativa (soprattutto, ma anche altro) senza averlo sottoposto alla cura di un editor professionista.
Ho sempre pensato che lo scrittore non debba chiudere le proprie "frontiere" una volta terminato il lavoro. Quello, seppure faticoso, è soltanto l'inizio. Per qualsiasi aspetto concernente la pubblicazione, è necessario rivolgersi a persone operanti da anni nel settore, con esperienza, comprovata serietà e competenza.
Con il mio primo romanzo, DEATHPOINT, in uscita entro la prossima estate, ho seguito questa via. Dopo anni di riletture e "pulizia" personale, ho deciso di sottoporlo alla revisione di una editor professionista. Un passaggio che reputo fondamentale per "asciugare" le parti superflue da cui un autore, da solo, faticherebbe a separarsi. Lo stesso è accaduto con la copertina, di cui mostro in questo post una piccola parte in anteprima: è stata affidata a un esperto grafico.
Il consiglio a tutti gli aspiranti scrittori e agli esordienti è di non lasciarsi prendere dalla fretta e dalla smania di pubblicare, istinto che pervade chiunque. Siate razionali. Il vostro manoscritto, in self publishing, necessita di tutti i passaggi che farebbe un editore tradizionale. Anzi, vista l'impasse di molte case editrici mediopiccole, avete la possibilità di fare le cose in maniera più esaustiva e seguirle di persona. È necessario un investimento, ma non si deve aver paura. Per costruire una casa, bisogna prima comprare il terreno. E non amo i lasciti di genitori, nonni o zii.

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